Archive for the ‘Mistero’ Category

Mistero – Deep e Dark Web

Mar
27

Una cosa che mi ha sempre incuriosito, il Web, ma col tempo ecco che si scoprono cose impensabili, ovvero che la rete, come la conosciamo, è solo una punta. Il grafico renderà un’idea più o meno chiara di com’è composto il Web; va da se che non darò istruzioni su come accedervi, farlo è pericoloso, richiede cautela e protezioni varie, oltre all’uso di programmi e browser appositi. Senza contare che chiunque entri del Deep Web o nel più profondo Dark Net, rischia di finire tracciato e controllato.

Il Web è graficamente simile a un iceberg, la superficie emersa è il Web come lo conosciamo, poi si scende negli abissi, che sono più ampi e oscuri, più si va a fondo; qui si entra in un mondo fatto di mistero, siti e forum che offrono di tutto da armi a droghe a omicidi su commissione. Questo per descriverlo in maniera semplicistica; la valuta principale è il Bit Coin, ora mi pare sia valutato sui 500/600 dollaro a Bit Coin seppur nella parte profonda, la Dark Net, sia in uso, come moneta virtuale, la Dark Coin; tutti ovviamente non tracciabili. Per quanto il Deep Web, sia nato con propositi utili è diventato il terreno selvaggio di Hacker e ogni forma di illecito; segno che ogni cosa che nasce può essere mutata in qualcosa di pericoloso, non sono gli strumenti il pericolo, ma come vengono utilizzati. Anche la stessa Wikipedia da informazioni molto blande sul Deep Web e sulla Dark Web, accenna appena a Silk Road, tradotto in “via della Seta” un sito che offriva di tutto, dalle droghe alle armi, chiuso decine di volte e decine di volte riaperto, che ha fruttato milioni al suo creatore, attualmente in galera con condanna all’ergastolo, ma che ha dato il via a decine e decine di siti simili da Silk Road 2.0 a Silk Road 3.0 a tanti altri, tutti offrono servizi e prodotti illegali. Esiste pure una parte dedicata alle taglie, come trovarsi nel vecchio Far West con manifesto e taglia, che può aumentare, man mano che gli utenti aggiungono il loo contributo e il primo che posta la foto del “soggetto” morto, si prende il malloppo. Gente come Obama ha una taglia di svariati Bit Coin sulla sua vita. Non scenderò in altri dettagli ma ultima nota, il Deep Web è il parco giochi dei pedofili che sfruttano l’anonimato per passarsi materiale osceno.

La follia umana non ha limite.


Fonte Wikipedia.

Differenza tra Deep Web e Dark Web
Il Deep Web, Web Sommerso o Invisibile è quella parte del World Wide Web non indicizzata dai comuni motori di ricerca. Di questa categoria fanno quindi parte nuovi siti non ancora indicizzati, pagine web a contenuto dinamico, web software e siti privati aziendali. Il Dark Web è un sottoinsieme del Deep Web, solitamente irraggiungibile attraverso una normale connessione internet senza far uso di software particolari perché giacente su reti sovrapposte ad Internet chiamate genericamente “Darknet”. Le Darknet più comuni sono Tor, I2P e Freenet. L’accesso a queste reti avviene tramite software particolari che fanno da ponte tra Internet e la Darknet. Uno dei più famosi è Tor che, oltre a fornire accesso all’omonima rete, garantisce l’anonimato all’utente, permettendogli di navigare anonimamente anche sul normale World Wide Web da uno dei nodi della rete Tor. Le Darknet sono usate, in alcuni casi, per attività illegali: famoso è il caso di Silk Road, un sito di commercio elettronico sulla rete Tor che effettuava attività criminali.

Composizione
I documenti che fanno parte del Web invisibile possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:

Contenuti dinamici: pagine web dinamiche, ovvero pagine Web il cui contenuto viene generato sul momento dal server, che possono essere richiamati solo compilando un form o a risposta di una particolare richiesta;
Pagine non collegate: pagine Web che non sono collegate a nessun altra pagina Web. Se l’accesso non è impedito da adeguate impostazioni di sicurezza, il motore indicizza la parent directory del sito, che contiene non solo le pagine visibili, ma tutto ciò che è caricato nel server ospitante;
Pagine ad accesso ristretto: siti che richiedono una registrazione o comunque limitano l’accesso alle loro pagine impedendo che i motori di ricerca possano accedervi;
script: pagine che possono essere raggiunte solo attraverso link realizzati in JavaScript o in Flash e che quindi richiedono procedure particolari;
Contenuti non di testo: file multimediali, archivi Usenet, documenti scritti in linguaggio non HTML, in particolare non collegati a tag testuali (tuttavia alcuni motori di ricerca come Google sono in grado di ricercare anche documenti di questo tipo);
Contenuti banditi dai comuni motori di ricerca perché illegali: di questa categoria fanno parte siti pedo-pornografico o snuff, commercio e produzione illegale di droghe e armi, siti sottoposti a censure governative, siti di warez e malware;
Software: certi contenuti sono nascosti intenzionalmente al normale Internet, e sono accessibili solo con software speciali, come Tor, I2P o altri darknet software. Per esempio Tor consente ai propri utenti di accedere anonimamente a siti che utilizzano il suffisso .onion, nascondendo il loro indirizzo IP.
Accesso al dark web
Per accedere al Web sommerso, un utente deve utilizzare link diretti, terminanti con .onion, o specifici motori di ricerca che raccolgono i siti esclusi dai motori di ricerca comuni e server DNS meno selettivi sui contenuti rispetto a quelli forniti da Google o dai provider di rete internet. Data la natura controversa di molti dei siti del deep web, i navigatori cercano di occultare la propria identità con programmi come Tor (The Onion Router) I2P e Freenet.

Mistero – Zampa di Elefante

Mar
27

L’oggetto più pericoloso al Mondo.

Nel seminterrato dell’Unità 4 della centrale nucleare di Chernobyl c’è un “elefante”. Lo hanno trovato gli operai che hanno dovuto pulire il reattore esploso il 26 aprile di 30 anni fa. La miscela tossica penetrata nel seminterrato dal nocciolo del reattore ha prodotto una massa gigantesca, formata dal combustibile radioattivo nucleare, da parti fuse del reattore e dai prodotti delle reazioni chimiche più disparate. Il risultato: un mostro a sette piedi nato dal cemento e dalla sabbia.

La miscela è definita Corium, dall’unione di ‘core’ (nucleo, in inglese) con il suffisso -ium della gran parte dei componenti chimici del composto. Il ‘piede di elefante’ di Chernobyl si trova nella parte inferiore del reattore, nel corridoio di areazione, è il più grande esemplare di corium esistente ed è una delle sostanze più tossiche mai viste sulla faccia della terra.
Le immagini del “piede di elefante” sono state scattate solo 10 anni dopo la fusione del reattore, perché scattarle prima avrebbe comportato la morte immediata a causa delle radiazioni. Nel 1986, infatti, è stata misurata la radiazione della massa, equivalente a 10.000 Röntgen all’ora. In condizioni normali, una dose di raggi Röntgen sprigiona circa 2 miliardi di coppie di ioni per centimetro cubo di aria.


Dopo appena due minuti trascorsi in prossimità del piede, le cellule umane collassano a tal punto da produrre emorragie. Dopo quattro minuti cominciano a manifestarsi diarrea, febbre e vomito, dopo 300 secondi di esposizione al soggetto restano 2 giorni di vita—Stare per 30 minuti nei pressi del “piede di elefante” equivale a sottoporsi a circa 500.000 radiografie. Nelle settimane successive al disastro, una delle più grandi sfide per le squadre di bonifica sovietiche era proprio quella di raggiungere le zone al di sotto del nocciolo dei reattori: la task force aveva tentato disperatamente di giungervi prima che la miscela tossica colasse nel terreno sottostante e raggiungesse le acque sotterranee.

L’immagine di un uomo che si trova pericolosamente vicino al piede di elefante ha girato su internet dalla fine degli anni ’90, ma solo nel 2013 un giornalista è riuscito a rintracciare la persona ritratta nella foto. Il reporter americano stava lavorando a un articolo sul piede di elefante quando è riuscito a scoprire la didascalia originale della foto. “Artur Korneev, vice direttore di Shelter Object, mentre osserva il flusso di lava del ‘piede di Elefante’, Chernobyl NPP. Fotografo: Sconosciuto, scatto del 1996,” c’era scritto.
Si è poi scoperto che Korneev era una grafia alternativa per Korneyev. Artur Korneyev era stato coinvolto nei lavori per la costruzione del sarcofago, un guscio di calcestruzzo, piombo e acciaio installato per proteggere i dintorni dalle radiazioni emesse dal corium. Ha trascorso più tempo di chiunque altro nella zona contaminata ed è stato esposto a un livello incredibile di radiazioni.


Oggi soffre di cataratta e molti altri problemi di salute, e gli è proibito rientrare nella zona contaminata. Tuttavia, è vivo. “Siamo stati pionieri”, ha detto il nativo kazako, ormai 65enne, al New York Times nel 2014. “Siamo sempre stati in prima linea.”

L’immagine dello scatto è disturbata e granulosa proprio a causa delle radiazioni impresse nella pellicola. Tra l’altro, dato che il resto delle immagini erano state scattate personalmente da Korneyev, nulla si sa della persona che era con lui nel corridoio di areazione del vapore—È probabile che Korneyev abbia ottenuto l’immagine che lo ritrae con un autoscatto. Il disastro nucleare di Chernobyl di 30 anni fa ha rilasciato 400 volte più radioattività della bomba atomica di Hiroshima, e ha contaminato un’area di 142.000 metri quadrati.
Ora, 30 anni dopo il disastro, il vecchio sarcofago è ormai guasto e deve essere sostituito con quello nuovo. Korneyev è coinvolto nella progettazione del nuovo sarcofago, che dovrebbe essere sostituito al vecchio alla fine del 2017: una sorta di Arca, costituita da 32.000 tonnellate di lastre in teflon per proteggere il nostro ambiente da ulteriori radiazioni. Ma nonostante gli anni di lotta contro le conseguenze del disastro, l’umorismo di Korneyev non è andato perso: “Le radiazioni sovietiche sono le migliori del mondo.” Lui è ormai noto per questo scherzo, che ripropone da oltre 20 anni.

Mistero – Le sorelle Sutherland

Mar
26

1882. Sotto la luce delle lampade a gas, nel sideshow del Barnum & Bailey Circus, si esibirono per la prima volta le Sorelle Sutherland. Erano sette, vestite di bianco, e cantavano in armonia accompagnate al pianoforte, accennando brevi passi di danza di fronte alla folla assiepata sotto il tendone. Per quanto belle fossero le loro voci, nessuno si aspettava il gran finale che le sette donne avevano in serbo: alla conclusione dell’ultimo numero, ecco che si girarono all’unisono, dando le spalle alla platea, e lasciarono cadere le loro chiome. Fino alle spalle… fino alle ginocchia… fino ai piedi… e ancora più giù, nella fossa d’orchestra. Le sette fluenti chiome, in totale, misuravano quasi 12 metri – la più lunga da sola superava i 2 metri e mezzo.
Per un secondo la folla rimase a bocca spalancata, prima di esplodere in un fragoroso applauso.

 

Le sorelle Sutherland erano figlie di un vagabondo del Vermont, Fletcher Sutherland, e di sua moglie Mary. Si chiamavano Sarah (nata nel 1851), Victoria (1853), Isabella (1855), Grace (1859), Naomi (1861), Dora (1863), e Mary (1865). Dalla madre Mary, appassionata di musica, le figlie appresero l’arte della melodia; nel 1867 però ella morì, e le ragazzine rimasero a carico del padre. Cresciute in drammatica povertà, evitate dagli abitanti di Cambria, NY, cittadina in cui risiedevano, le sorelle oltre ai rudimenti di bel canto avevano come unica particolarità i loro lunghi e nerissimi capelli. Nel tentativo di sfuggire alla fame, al padre venne l’idea di sfruttare le capigliature delle figlie per farle assumere nel circo più celebre dell’epoca.

Una volta scritturate, la vita delle sorelle cominciò finalmente ad apparire più rosea. Il loro show era molto apprezzato, ma il vero colpo di genio doveva ancora arrivare.
Nel 1885 Naomi sposò Henry Bailey, il nipote del coproprietario del circo. Seguendo il tipico modo di ragionare, cinico e concreto, di tutti gli impresari, Henry capì che le sorelle nascondevano un potenziale economico straordinario: certo, la musica e il canto andavano bene, ma fra il pubblico c’erano più uomini calvi che melomani.
Così Henry Bailey divenne il manager delle Sutherland e cominciò, alla fine di ogni spettacolo, a pubblicizzare una lozione per capelli. Secondo quanto raccontava, la ricetta segretissima era stata inventata dalla defunta madre delle sorelle, Mary, e stava alla base della miracolosa crescita delle loro chiome: le cascate di capelli delle sette artiste erano la prova vivente dell’efficacia del prodotto. La soluzione, venduta a 50 centesimi la bottiglia, era  composta da 56 per cento di acqua amamelide, 44 per cento acqua di colonia Bay Rum, un pizzico di sale, magnesio, e acido cloridrico.

La lozione The Seven Sutherland Sisters’ Hair Grower, brevettata nel 1890, si rivelò da subito un clamoroso successo, tanto che la gamma dei prodotti per capelli delle sorelle Sutherland si ampliò fino ad includere detergenti per il cuoio capelluto, pozioni antiforfora e tinture, tutti pubblicizzati da estenuanti tour che annunciavano, con la consueta fantasia, The Niagara of Curls, “il Niagara di ricci”.

Nel giro di quattro anni furono vendute due milioni e mezzo di bottiglie, per un fatturato di oltre tre milioni di dollari. Le sorelle Sutherland si ritrovarono di colpo ricche sfondate.
Ritornarono nella loro cittadina natale in pompa magna, e costruirono un’enorme villa in stile vittoriano proprio dove si trovava un tempo la povera e fatiscente baracca del padre. Le sette stanze da letto della nuova casa erano tutte equipaggiate con acqua corrente e sfarzosi bagni in marmo. Il grande serbatoio sul tetto che consentiva questo lusso veniva riempito quotidianamente dagli operai.
Erano finiti i tempi in cui le sorelle venivano evitate come la peste: ora che tutti facevano la corte a queste donne (e alla fortuna che avevano accumulato), esse cominciarono a prendersi qualche rivincita mantenendo orgogliosamente le distanze e ostentando comportamenti eccentrici. I loro cagnolini avevano guardaroba estivi e invernali, e quando uno di questi cuccioli moriva, le sorelle celebravano principeschi funerali con tanto di necrologi sul giornale locale. I cavalli della loro carrozza erano ferrati in oro. Alle cene di gala, non mancavano mai gli spettacoli di fuochi d’artificio.
Ma questo periodo di fastosa spensieratezza non era destinato a durare, perché una serie di sfortune e tragedie attendevano le sorelle Sutherland.

Per prima morì Naomi, moglie di Henry Bailey. Le sorelle accarezzarono l’idea di costruire un mausoleo da 30.000 dollari, ma il progetto venne abbandonato e infine il corpo di Naomi, dopo essere rimasto nella villa per alcune settimane, venne sepolto nel lotto di famiglia senza nemmeno una lapide.

Fra i vari cercatori di fortuna attirati dal patrimonio milionario delle Sutherland vi era anche Fredrick Castlemaine, un bellimbusto di 27 anni dal fascino irresistibile. Si pensava che ci fosse del tenero fra lui e Dora, ma Fredrick colse tutti di sorpresa sposando Isabella, di 40 anni. Quanto a bizzarrie, anche questo nuovo membro della famiglia non scherzava: pare che il suo passatempo preferito fosse sedersi sul portico della villa e sparare alle ruote dei carri che passavano; pagava poi laute somme di denaro ai contadini inferociti, per calmare la loro comprensibile rabbia.
Dipendente da oppio e morfina, Fredrick si tolse la vita nel 1897, mentre accompagnava le sorelle in una tournée promozionale.

Isabella portò a casa il corpo del marito, e lo depose nella stanza della musica dove venne rinchiuso in una bara con il coperchio di vetro: le sorelle si recavano giornalmente a rendere visita al cadavere, e improvvisavano piccoli spettacolini in cui cantavano all’unisono le canzoni preferite di Fredrick.
Passate diverse settimane, il dipartimento della sanità fu costretto a intervenire, e impose alle sorelle di seppellire il corpo. Fredrick venne inumato in un enorme mausoleo di granito, costato 10.000 dollari; ogni notte Isabella prendeva una lanterna e camminava per tre miglia fino al cimitero, per comunicare con il defunto marito.

Dopo due anni di lutto, Isabella cadde nuovamente nel mirino di un approfittatore. Si trattava questa volta di Alonzo Swain, di 16 anni più giovane di lei. Swain fomentò litigi e attriti fra Isabella e le altre sorelle, e infine riuscì a convincerla a lasciare la casa, vendere la sua parte di azioni dell’impresa di famiglia, e investirle in una nuova lozione che avrebbe fatto concorrenza alla famosa The Seven Sutherlands; ma questa avventura commerciale fallì miseramente. Alonzo scomparve, e Isabella morì in miseria.

Evidentemente la vicenda di Isabella non bastò come esempio: Victoria a quasi 50 anni sposò un ragazzo di soli 19 anni. Le altre sorelle, indignate dal suo comportamento, le tolsero la parola fino a quando non fu sul letto di morte.

Che fosse causata dal passaggio dall’estrema povertà ai fasti della ricchezza, oppure da una tara di famiglia, la follia cominciò in ogni caso a serpeggiare sempre più insistentemente fra le sorelle. Mary Sutherland doveva perfino essere rinchiusa nella sua stanza per lunghi periodi, a causa di violenti attacchi psicotici.

Anche la fortuna della celebre lozione per capelli stava tramontando: con l’avvento, negli anni ’20, delle acconciature femminili corte, l’interesse per le pozioni Sutherland svanì di colpo. Nel 1926, le tre sorelle rimaste (Mary, Grace e Dora) si recarono ad Hollywood per partecipare alla realizzazione di un film tratto dalle loro vite. Mentre si trovavano là, Dora restò uccisa in un incidente automobilistico. Il film fu annullato. Mary e Grace, ridotte sul lastrico, finirono i loro giorni nella stessa povertà che avevano conosciuto da bambine. Vendettero la villa, e morirono dimenticate da tutti. Pochi anni dopo che l’ultima delle sorelle Sutherland era stata sepolta, la grande casa prese fuoco, e non ne rimase altro che un cumulo di macerie fumanti.

La memoria della loro strana e tragica vicenda, però, non si spense in quel rogo: oggi, nelle aste online, una bottiglia di vetro contenente il coltivatore di capelli The Seven Sutherlands è quotata intorno ai 250 dollari.

 

Fonte: Bizzarro Bazar