Remember Tatanka

Mag
3

 

1621729_10203235154264677_1161561168_nTatanka 2000/2014
2014 anno nuovo e in un mese ha portato solo dolore.
Un’alluvione in zone, quelle della bassa modenese, già sofferenti per il terremoto.
L’anno in cui devo dire addio a Tatanka. 14 anni insieme, ti scelsi tra dieci in una cucciolata di batuffoli neri pieni di vitalità; una vitalità che ti ha accompagnata per quasi tutta la vita. Da due anni ormai si vedeva che eri stanca, sempre più sonnolenta, poi la vista e l’udito ti hanno abbandonata, ma tu eri li ancora in piedi, ancora giocosa, vivevi con il tuo fiuto.
Arriviamo al 2014 l’anno della fine.
Quattordici anni, nessuno avrebbe mai scommesso che un cane tanto grande arrivasse a questa età, ma tu ci sei riuscita, ti sei fatta amare da tutta la famiglia, vivevi per la tua famiglia e le lacrime non bastano, ma sono comunque dovute.

 

L’ultimo atto d’affetto per te è stato non farti soffrire.
Da tre giorni eri paralizzata, le zampe dietro avevano ceduto, immobile sulla tua coperta ad annusare il mondo e oggi, il tuo muso aveva solo un’espressione “Perchè”. La gioia dell’annusata, delle carezze, era svanita dal muso, solo quell’angosciante espressione di chi non capisce il perchè della sofferenza. La vecchiaia non è una malattia curabile e alla fine la decisione è stata presa. Quante ora ti rimanevano? Non lo sappiamo, poche… eri al limite delle tue forze, ma ora non soffri più, puoi nuovamente correre. La decisione più umana che potevamo prendere.

 

Addio Tatanka.

 

 

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